Il
2
aprile scorso
il consiglio comunale ha approvato definitivamente il regolamento
urbanistico: l'insieme di norme e regolamenti che disciplinano e
caratterizzeranno lo sviluppo urbanistico ed il futuro dell'intera
città nei prossimi anni.
Insieme
al Piano Strutturale, che in sostanza rappresenta la visione politica
della città di Renzi già approvato nella scorsa legislatura, il
regolamento urbanistico ne è la trascrizione normativa.
L'attuale
Regolamento Urbanistico Fiorentino, quindi, traduce nella pratica la
“città renziana” caratterizzata:
-
nella forma, nel demandare alle grandi proprietà, lobby finanziarie
e dei servizi, consorterie edilizie, le decisioni strategiche sui
contenitori dismessi, sul sistema dei trasporti e delle
infrastrutture.
-
nella sostanza, dalla privatizzazione degli spazi e dei servizi,
dall'ulteriore cementificazione dei pochi spazi lasciati liberi della
speculazione edilizia.
Questa
“città renziana” distrugge ogni residuo di città a misura
d'uomo in favore delle merci, materiali o immateriali che siano, e la
sua “filosofia operativa” è ben visibile laddove l'attuale
Regolamento Urbanistico destina il 60% delle superfici vuote in città
agli esercizi commerciali (grande distribuzione) e la restante
percentuale ad abitazioni (in vendita e certamente non a prezzi
popolari) mentre destina solo una infima parte a verde pubblico,
non
prevedendo alcun genere di spazi pubblici e collettivi che potrebbero
ospitare forme popolari e aperte di socialità, scambio, incontro,
mercato, servizi, ecc... come chi
vive e si organizza nel territorio chiede e vuole da anni.
Tutto
ciò pesantemente aggravato dalle previste grandi opere costose e
dannose: sottroattraversamento TAV, Inceneritore di Case Passerini e
ampliamento della pista aeroportuale
L'Approvazione,
ovvia e attesa da tutti coloro che “seguono” le vicende della
città, ha certamente il suo peso ma riteniamo che la battaglia sia
ancora tutta da giocare. L'approvazione è un passaggio, seppur
definitivo e sostanziale, DEL TUTTO FORMALE.
La
città non cambia “per magia” ed il Regolamento Urbanistico non è
il “libro degli incantesimi” degli “apprendisti stregoni
renziani”.
Al
di la' dell'elaborazione, e dell'ulteriore passaggio
dell'approvazione dei vari PIT (piani d'intervento territoriale),
tali norme devono tradursi in atti concreti.
La
città, le aree dismesse interessate, le porzioni di territorio
destinate sulla carta ad una funzione o l'altra ecc... dovranno
essere CONCRETAMENTE trasformate ed è in questo passaggio
realizzativo che l'associazionismo
di base
e gli abitanti possono intervenire e fare la differenza.
E'
nel contrastare questo passaggio che possiamo e dobbiamo intervenire.
Momenti di resistenza localizzata non mancano: dalle occupazioni di
case e spazi sociali che contrastano la speculazione edilizia e
immobiliare ai comitati che si battono affinchè pezzi di territorio
assumano la valenza di bene comune, passando per collettivi e
comitati impegnati contro le Grandi Opere costose_nocive_inutili fino
ai lavoratori autorganizzati con o senza sindacati che si battono
contro la privatizzazione dei servizi, del sapere, della sanità, del
patrimonio artistico e culturale ecc... .
Intendiamo
questo corteo come un momento di sintesi e messa in relazione di
queste lotte. Ci interessano i numeri, certo, ma ci interessa
soprattutto rilanciare l'iniziativa sulla città.
L'approvazione
del regolamento urbanistico è passata
come uno schiacciasassi sulla volontà
popolare.
Comitati
di cittadini e
realtà di base hanno portato
una critica puntuale e serrata alle scelte dell'amministrazione
comunale smascherando
il
piano venduto come “a volumi zero” dal Sindaco Nardella ma che in
realtà prevede incrementi dei volumi fino al 30% e
frammenta, lottizza e privatizza le
aree Pubbliche,
ma la grancassa mediatica del partito di governo in città ha fatto
si che non si sia esplicitata una opposizione concreta che se non
altro avrebbe portato la questione all'interno del dibattito
cittadino.
Pensiamo,
quindi,
che l'iniziativa del 23 sia un passaggio importante, seppur non
decisivo,
per
una ricomposizione dei percorsi di lotta su un terreno potenzialmente
unificante.
Un
passaggio che immaginiamo e proveremo a sviluppare, con le dovute
specificità cittadine, in stretto collegamento con queste lotte
assolutamente centrali e di grande portata contro il nuovo aeroporto,
gli impianti di incenerimento e tutte le nocività.
Contro
la devastazione del territorio
Contro
la privatizzazione dei servizi e della città
Per
il diritto a casa, servizi, verde e spazi di socialità per tutt*
Manifestazione/Corteo
- 23 maggio ore 17 piazza Indipendenza
I
promotori della manifestazione
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